Sono rimasto molto colpito da un articolo di Riccardo Luna su La Repubblica online. Si tratta della storia di Vincenzo Di Nicola, 41 anni, abbruzzese, un curriculum informatico ed imprenditoriale di tutto rispetto, al quale è stato affidato l’arduo compito di guidare la trasformazione digitale dell’INPS.
Ma facciamo un passo indietro.
Vi ricordate il caso dei malfunzionamenti del sito INPS, in occasione del primo click day per la richiesta del contributo dei 600 euro, nel mese di aprile dell’anno scorso ?
Ebbene, Vincenzo Di Nicola, in quell’occasione scrisse un post durissimo nel suo blog.
Come molti connazionali rimase veramente indignato dai problemi che la Pubblica Amministrazione stava arrecando agli Italiani e dalle scuse imbarazzanti usate per giustificare l’accaduto.
E’ colpa di un attacco informatico fu detto.
Per questo motivo Di Nicola esortò l’INPS a cambiare drasticamente passo e ad aprirsi alla modernità: ovvero sulle tecnologie, sulle modalità operative, sulla relazione col cittadino.
Ebbene, oggi, la stessa INPS, destinataria delle sue sferzanti critiche, lo ha chiamato a guidare la propria transizione digitale.
In realtà la transizione digitale dell’INPS è già iniziata da un pezzo e le risorse investite non sono state poche. Il servizio purtroppo non si è dimostrato all’altezza delle aspettative.
Il curriculum di Vincenzo Di Nicola è senza dubbio di tutto rispetto. La sua è un’esperienza di successo. Un italiano che dopo aver completato il ciclo di studi nel suo paese ha trovato terreno fertile all’estero per crescere ed eccellere nella propria professione.
Ne ho conosciuti diversi come lui.
Del resto, quando si cresce in Italia, dove tutto è sempre dannatamente complicato, può essere più semplice vivere, lavorare ed affermarsi all’estero, una volta superato l’ostacolo culturale e linguistico e con un po’ di fortuna. Chi vive in Italia e non ha la strada spianata, è abituato a sfide quotidiame più complicate che richiedono un livello di coscienza e di determinazione superiore.
Il compito assegnato a Vincenzo Di Nicola non sarà semplice. Si scontrerà con le resistenze della burocrazia che ad un tecnico potranno risultare insopportabili, sarà invitato a non strafare un giorno si e l’altro pure.
Il consiglio che mi sento di dare a Vincenzo di Nicola è invece proprio di strafare, di cambiare completamente prospettiva, ovvero di costruire e far crescere un gruppo di lavoro interno all’Ente, attingendo anche alle grandi competenze che le nostre università sono ancora in grado di costruire. Un gruppo che sappia accompagnare l’INPS nel lungo percorso verso una digitalizzazione trasparente ed efficiente sulla rotta della semplificazione e dell’accessibilità.
Un salvatore della patria può forse ottenere qualche titolo sui quotidiani ma non è in grado di vincere da solo una sfida come questa.
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