Nella mattina di oggi la Commissione parlamentare per la semplificazione, presso l’Aula del VI piano di Palazzo San Macuto, ha svolto l’audizione della ministra per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano, al fine di acquisire elementi di conoscenza sugli intendimenti del Governo in materia di semplificazione amministrativa in favore dei cittadini e delle imprese.
Dopo le anticipazioni su SPID di cui ho scritto la settimana scorsa si aggiungono dei nuovi tasselli per ricostruire il quadro programmatico del Governo in materia di semplificazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Il primo dato riferito in commissione dalla ministra è francamente inquietante: pur essendo l’offerta digitale della pubblica amministrazione in linea con le medie europee (circa il 58%) la fruizione degli stessi è di gran lunga inferiore; infatti solo il 23% dei cittadini utilizza i servizi digitali della PA. Questo dato è a mio avviso indice soprattutto di due fattori: l’esistenza nel nostro paese di un pesante digital divide territoriale e generazionale; la scarsa accessibilità per il cittadino dei servizi della PA.
In termini di accessibilità ai servizi il Governo punta molto sull’applicazione IO , un progetto per lo sviluppo dell’app dei servizi pubblici del quale è stata rilasciata la versione closed beta.
La ministra ha anche parlato di SPID e di identità digitale, aggiungendo qualche elemento a quanto diffuso nei giorni scorsi dalla stampa: l’identità digitale sarà fornita dallo Stato mentre lo SPID potrà essere distribuito anche dai privati. Vi sarà quindi una convergenza tra lo SPID (che quindi non sarà messo in soffitta) e la carta d’identità elettronica. Infatti, nel programma del governo, si prevede che chi chiede la carta di identità elettronica possa contestualmente chiedere ed ottenere lo SPID e che chi abbia lo SPID possa con esso richiedere la carta d’identità digitale.
Si prevede quindi un cambio di governance sull’identità digitale ed un investimento dello Stato affinché il sistema SPID, nell’arco di un triennio vada a coprire l’intera popolazione.
Riprende nuovamente forma l’implementazione di un sistema globale di notifica digitale che a quanto pare interesserà soltanto le notifiche da e verso la pubblica amministrazione. Dalle parole del ministro, anche se in un passaggio è stato fatto riferimento ai cittadini e alle imprese, non mi pare si possa desumere che il governo abbia intenzione, almeno per il momento, di estendere il cosiddetto domicilio digitale a tutti i cittadini anche per le notifiche tra privati.
Per coloro che siano penalizzati dal cosiddetto digital divide generazionale o culturale sembra sia previsto un sistema di delega ai CAF che materialmente raccoglierebbero le comunicazioni per conto del cittadino. Sono in programma progetti di alfabetizzazione digitale della popolazione italiana che utilizzeranno anche lo strumento della televisione attraverso la programmazione delle rei RAI.
La ministra ha parlato infine anche dell’ANPR , ovvero dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente le cui funzioni saranno estese alla tenuta delle liste elettorali. Questa misura, se effettivamente implementata, rappresenterebbe una indubbia semplificazione, soprattutto in sede di verifica dell’iscrizione dei cittadini nelle liste elettorali in occasione della raccolta delle firme per i referendum, per le quali è oggi prevista una procedura molto farraginosa e dispendiosa di tempo e risorse.
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